Chromesthesia
Galleria Studio Rossetti, Genova
Dal 17 giugno al 17 luglio.
Gianluca Patti, artista eclettico e sensibile, si caratterizza per un utilizzo ardito del colore, espresso attraverso pennellate studiate e delicate, sovrapposte e stratificate, che riesce a fondere e a mettere in dialogo con materiali verso i quali avverte una forte propensione.
Sfruttando la confidenza con gli elementi da costruzione, quali resine, stucchi, pigmenti e garze, e alla sua abilità nel trattare i colori, egli riesce a creare composizioni artistiche e sonore, equilibrate ma dotate di spiccata originalità e di grande impatto visivo e materico.
Grazie ai giochi cromatici Patti ha elaborato la sua cifra stilistica personale in cui colore e materia convivono, si completano, insieme acquistano vita e si esaltano l’un l’altro.
La ricerca artistica sviluppata gli permette di riportare sulla tela i suoi ricordi, introdurre e stesso, narrare il suo mondo interiore ed esplorare il suo inconscio. Nelle opere l’artista procede disponendo i materiali con un attento e curato studio del procedimento, stratificando colori con pennellate sovrapposte, coprendo o facendo emergere gli strati sottostanti, come a voler liberare o celare le sue emozioni.
Patti scandisce la superficie con tonalità e gesti che hanno i colori, le forme e la naturalezza dei suoi pensieri.
L’artista raffigura la metamorfosi, l’evoluzione e il fluire inesorabile dei nostri pensieri
nel tempo. Tali cambiamenti provocano nuove intuizioni, ispirazioni e idee, in un flusso costante.
Le opere di Gianluca Patti sono un caleidoscopio di stimoli emotivi e visivi e rievocano, al contempo, immagini che risiedono nel nostro passato e nel substrato della nostra
psiche.
Le cromie che l’artista ottiene sembrano galleggiare, fluttuare, e lo strato trasparente di resina che pone al termine della realizzazione è un mezzo che ha lo scopo di fissare i pensieri e congelare gli attimi.
Le opere esposte nella mostra Chromesthesia mettono in scena il ciclo delle stagioni e interpretano le Sinfonie delle 4 Stagioni di Vivaldi. Le stagioni dell’anno vengono infatti rappresentate con differenti sfumature di colori e melodie visive, occupando ognuna una stanza diversa negli spazi dello Studio Rossetti Underground.
Le opere sono da osservare e ascoltare allo stesso tempo, sprigionano armonie e sembrano trarre origine dai diversi spartiti dell’anima.
Chromesthesia è un’esperienza immersiva, che vuole coinvolgere tutti i sensi. Permette di addentrarsi nel proprio inconscio e di scoprire e abbandonarsi alle sensazioni che destano i colori, con i suoni e le atmosfere che suggeriscono.
Il percorso della mostra permette allo spettatore di orientarsi all’interno degli spazi seguendo l’evolversi del ciclo delle stagioni e avvertendo le trasformazioni che provoca il susseguirsi del tempo.
Spostandosi tra le varie stanze di Chromesthesia ed addentrandosi nelle opere di Patti si possono esplorare i propri stati d’animo al cospetto dei diversi colori con le quali l’artista interpreta l’idea emotiva, musicale e spirituale di ciascuna stagione.
La scelta delle tonalità avvicina Patti a Vivaldi. Le loro poetiche ruotano intorno alle percezioni emotive che si avvertono in ogni stagione: la luminosità del sol minore come quella dei gialli in estate; la delicatezza del mi maggiore come quella del rosa in primavera; la malinconia del fa maggiore e dei marroni in autunno e la durezza del fa minore e dei blu in inverno.
Chromesthesia è focalizzata su due espressioni artistiche di Gianluca Patti, Frequencies e Noise dove risalta la sinergia tra pittura e materia.
Come note su un pentagramma Frequencies e Noise sprigionano suoni ora melodiosi, ora vibranti che sono in grado di provocare percezioni non solo visive ma anche uditive trasformando l’opera nel supporto sul quale l’artista può incidere la sua arte e la sua musica.
Nella serie Frequencies, Gianluca Patti esprime il suo intento a comunicare e rappresentare un suono melodioso, soave e serafico attraverso un unico colore le cui sfumature corrispondono alle lunghezze d’onda dei suoni.
Nella serie Noise, è evidente, invece, la volontà dell’artista di unire e stratificare
istintivamente più colori, quasi a creare, un rumore !ottico”.
I colori si sovrappongono e una volta raschiati lasciano il posto agli strati precedentemente disposti con la volontà di riportare alla luce i suoi ricordi e far riaffiorare le emozioni più profonde.
L’euritmico disordine, il magma di tonalità, le imperfezioni che si ritrovano sulla superficie e nella stesura dei colori, sono emblema della natura e la sua tendenza al caos, dell’imperfetto che genera vibrazioni vitali.
Gianluca Patti, mediante la sua arte, priva il disordine dell’irrazionalità e lo converte in un’immagine visiva e cromatica, di eterea leggerezza, associando sensazioni colorate a percezioni uditive.
ARTRUÀ